L'uomo in conflitto by Cicerone Mario - Jose Mourinho

L'uomo in conflitto by Cicerone Mario - Jose Mourinho

autore:Cicerone, Mario - Jose Mourinho
La lingua: eng
Format: epub


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TRA MENTE E CORPO

I suoi allenamenti sono divertenti. Mourinho sa bene che l’emozione catalizza l’apprendimento. Quando una cosa colpisce, ferisce, è più semplice da ricordare. E si apprende con più facilità. José adatta i suoi allenamenti alle caratteristiche dell’avversario da affrontare. Niente è lasciato al caso. Sarà bene ripeterlo più di una volta, anche se è già stato scritto. La programmazione è ferrea. Dopo lo studio, si passa all’azione. Ma soprattutto si struttura il lavoro. La qualità ha sempre un prezzo più alto della quantità. Gli allenamenti di José Mourinho non durano nemmeno troppo. Ciò che conta è l’intensità con la quale si lavora. Mourinho esige alta intensità. Spesso si riesce a fare in un’ora e mezza ciò che altri allenatori, nonché altri metodi di lavoro, farebbero in più di due ore. Anche in questo tipo di caratterizzazione il legame con la psicologia militare è fortissimo. L’allenamento, così come l’addestramento prima della battaglia, è la vera simulazione della partita. Non solo dal punto di vista agonistico, ma anche emotivo. Mourinho simula situazioni, capovolgimenti, sentimenti. L’allenamento è una partita a scacchi contro se stessi e le proprie ambizioni. Si cerca di entrare nella testa del nemico ragionando sempre con la propria. E Mourinho non perde tempo. Odia i tempi morti. Per questo motivo prepara nei minimi dettagli tutto ciò che ha intenzione di proporre ad ogni allenamento diverso. Naturalmente lo comunica al suo gruppo di lavoro, dacché tutti sappiano realmente cosa fare. Il suo apprendistato non si trasforma però in un puro atto di comunicazione teorica. La simulazione filtrata dai dettami di Mourinho non è riducibile ad un puro atto di richiesta. Al contrario, Mou studia i suoi allenamenti in funzione emotiva. I calciatori devono apprendere divertendosi. Se non lo fanno, c’è il rischio che apprendano meno di quello che José vuole che facciano. La monotonia è l’assassina dell’attività esperienziale che Mourinho promuove. Ogni fase di training è focalizzata sull’apprendimento felice di certi comportamenti tattici e tecnici utili per la partita da affrontare. La felicità è alchimizzata dal carattere sferocentrico delle sedute di allenamento. Al centro, sempre e comunque, c’è il pallone. Tutto è sferocentrico. Non è una questione banale. Mourinho oltrepassa il conflitto tra la parte puramente atletica della preparazione e la parte tecnica. Non ci sono cesure, nessuna frattura. Il dualismo è ucciso dalla preminenza imperativa di giocare pensando. Il pensiero si muove insieme al pallone e alle gambe. La forza fisica è ottenuta con il pallone tra i piedi. Una preparazione fisica esclusivamente tra le mura stantie della palestra è bandita. Bisogna sentire il contatto con gli altri compagni, l’odore dell’erba appena bagnata e il rumore del pallone. Ma soprattutto bisogna divertirsi. Lavorare divertendosi. La chiave è nella ricerca dell’apprendimento divertito e nella comunicazione diretta e precisa. Quando spiega un esercizio, o magari un suggerimento tattico, Mourinho non esula nemmeno dal confronto. Vuole che i suoi giocatori sappiano perché è meglio agire in quel modo e non in un altro. Si confronta con loro, parla e istruisce. Lo fa per rafforzare le energie cognitive dei suoi uomini.



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